Con le piccole sorelle a Abraham House
Ho lavorato per molti anni con le piccole sorelle in un centro di accoglienza per persone uscite dal carcere, e con le famiglie che vivono le consequenze di questa realtà carceraria ; ogni pomeriggio, i bambini, i giovani (tutti di famiglie “toccate” dal problema del carcere) vengono al centro per essere aiutati a fare i compiti, per il catechismo, per gli incontri più svariati : Abraham House, uno spazio di accoglienza dove tutti si sentono a loro agio !
Il sabato pomeriggio, le famiglie raggiungono il centro per l’incontro con l’assistente sociale, la messa, la cena tutti insieme, e ció che mi ha sempre colpito é che nessuno é mai uscito dal centro senza essere stato aiutato in qualche modo : l’ascolto, un aiuto materiale, un pacco di viveri, la traduzione di qualche documento, ma soprattutto tanta tanta amicizia a tutti e a ciascuno in particolare.

Tempo per gli altri tempo per Dio
Mi é piaciuto tanto lavorare con le piccole sorelle perché mi hanno aiutata a scoprire che la cosa più importante é dare amore, soprattutto a coloro che sono meno fortunati, che nessuno stima, che nessuno vuole, che il mondo considera inutili o che mette da parte perché ” hanno sbagliato “…La pazienza con tutti, l’essere disciplinata e ordinata nel mio lavoro, “perdere il tempo” per l’altro, far sentire l’altra persona importante e preziosa : tutti valori che ho vissuto a contatto con le piccole sorelle che, da mattina a sera, erano disponibili a tutti.
Donne di preghiera, mi hanno fatto riscoprire quanto sia importante dedicare del tempo a Dio e a Lui solo ; nella vita corriamo tutto il giorno senza mai “frenare”…, ma Dio vuole la sua parte.
Quante volte le cervavo ed erano nella loro cappella, in silenzio !

L’Amore é un linguaggio che anche i sordi possono sentire
La loro spiritualità mi ha dato molto : ho capito che l’Amore é un linguaggio che anche i sordi possono sentire, i ciechi vedere, e le piccole sorelle “parlavano” questo linguaggio.
Sono partite, si sente il vuoto…mi mancano tanto…quanto sarei felice di ritornare a lavorare con loro…ma il solco é stato tracciato…a me di continuare il cammino. Le rivedo nei corridoi, felici, ridere a squarciagola giocando e cantando con i bambini, piangendo con chi sta vivendo un momento difficile ma dando sempre speranza a ciascuno, quando rientravano dalla prigione di Rikers.
Non lo nego : ho visto vivere il Vangelo !
Continuo a rimanere in contatto….. la loro amicizia mi fa crescere, mi sprona ad essere un piccolo segno d’amore in questo mondo tanto provato.

                                                                                              Lourdes – Bronx (New York)