Eravamo una bella compagnia di amici. Un’estate abbiamo accolto la proposta della diocesi di vivere un’ esperienza di preghiera e lavoro a Spello, vicino ad Assisi, nella comunità dei Piccoli Fratelli del Vangelo.
Ci attirava la bellezza dell’Umbria e l’idea di conoscere qualcosa di nuovo. Ero completamente ignara di cio’ che mi aspettava !

Arrivati in Fraternità, avvolti da un clima di silenzio, ci avviamo alla cappellina e scopriamo persone sedute per terra, immobili e silenziose davanti all’Eucaristia esposta sull’altare…
Accolti poi, come ogni gruppo, in un casolare-eremo, senza acqua corrente e senza elettricità, immerso in una natura splendida. L’aria profumava di ginestre in fiore… Questo l’impatto !
La settimana è trascorsa veloce e tranquilla, come se il tempo prendesse respiro…

Quella sobrietà serena ci « disincombrava », le relazioni si rivestivano di un’intensità nuova, la bellezza della natura diventava linguaggio silenzioso…

Andavo di scoperta in scoperta…
La Parola di Dio era pane quotidiano per i piccoli fratelli e, poco a poco, lo diventava anche per noi…
La preghiera si faceva silenzio, ascolto, riposo ai piedi di Gesù nell’Eucaristia…
I fratelli ci sorprendevano per la loro semplicità, abbordabili, fraterni, eppure avvertivi in loro una solitudine inviolabile : appartenevano a Dio !
Il mio cuore si dilatava…Mi risento cantare con forza : « Ti benedico Signore nella mia vita, a Te levo le mani ! »

Avevo 21 anni, e scoprivo che fino ad allora avevo vissuto della fede dei miei genitori, ma il Signore non l’avevo ancora incontrato ! Li’ si affacciava Vivo nella mia vita !
Ero arrivata a Spello con un peso sulle spalle : le suore della mia città mi facevano capire che forse il Signore mi aspettava da loro…
Un pomeriggio, sola nella cappellina dell’eremo, in silenzio davanti a Gesù, una certezza è emersa in me, cosi’ luminosa che nessuno avrebbe potuto scalfirla : Lui non mi aspettava in convento !! Ero libera ! Respiravo !

Sono ripartita da Spello leggera, ristorata, con un desiderio forte in cuore : scoprirLo, conoscerLo ! Il resto non mi preoccupava più : farmi suora ? sposarmi ? Lui mi aveva liberato, Lui mi avrebbe aperto il cammino !
Una sete nuova di silenzio, di ascolto mi abitava e, tornando a Spello, la realtà che mi circondava mi rivelava cio’ che mi portavo dentro senza saperlo.
Appartenere a Dio nella semplicità del quotidiano, in una comunità fraterna, vivendo relazioni vere di amicizia e di perdono, condividendo l’avventura della fede e diventandone testimoni gioiosi in mezzo alla gente : questo si’, mi riempiva la vita !

Stupita di scoprire che il Signore mi conosceva più di quanto io mi conoscessi e che proprio là mi aveva condotta…

Cosi’ ho chiesto l’indirizzo delle Piccole sorelle del vangelo…
Non erano in un convento , ma in una stanza, con la cappellina sottostante, andavano a lavorare e tessevano legami di amicizia con i poveri che le circondavano.

Ai testimoni di Geova che la interpellavano, A., un’amica del quartiere della Fraternità, a Foggia, ha loro risposto : « Noi abbiamo le nostre sorelle che vanno a lavorare e ci annunciano la Parola di Dio »
Questa si’ era vita gioiosa !
Quarant’anni sono passati…La gioia di quel primo incontro si è fatta gioia matura, stabile, grata.

Piccola sorella Paola