La Settimana Santa è sempre un tempo forte per le piccole sorelle a Jalapa, in Guatemala, dove è tradizione spostarsi e andare “in missione” nelle comunità più isolate (alcune di queste possono celebrare l’eucaristia solo poche volte nell’anno ). Le piccole sorelle Chantal e Lourdes sono andate a vivere la Settimana Santa con una comunità molto lontana. È stato un momento intenso di condivisione nella fede, per attingere speranza nella Risurrezione.

La Settimana Santa, qui, è un momento in cui la fede del popolo guatemalteco si esprime attraverso diverse processioni e creazioni artistiche come per esempio le infiorate (fatte con il sale, i fiori, o la segatura colorata), che vengono poste sulle strade dove devono passare le processioni. Inoltre vari ornamenti abbelliscono le chiese e gli altari che accoglieranno il Santissimo Sacramento il giovedì santo.

 

CON I NOSTRI VICINI
A Jalapa, abbiamo potuto partecipare alle diverse attività proposte dalla parrocchia e, a nostra volta, ne abbiamo proposte alcune qui, nel nostro quartiere.
Siamo state molto colpite dalla grande folla che ha partecipato alla Via Crucis del Venerdì Santo. Anche noi abbiamo vissuto questo momento di preghiera insieme, in comunione con tutti i crocifissi di oggi, neppure la pioggia e il lungo percorso ci hanno fermato. Alla fine eravamo tutti bagnati fradici, ma cantavamo a piena voce: “Oggi ti ringraziamo, Signore, per l’acqua, l’aria, la vita e per averci fatti a tua immagine”, era molto commovente …

Un altro momento molto toccante è stata la Veglia Pasquale, presieduta da monsignor Julio ( il vescovo). C’era una folla orante e gioiosa, a far festa per il trionfo della Vita sulla morte.

IN MISSIONE
Alla vigilia della Domenica delle Palme , Lourdes ed io, siamo andate con un minibus a circa 1600 m. di altitudine (Jalapa è a 1200 m.) nella borgata chiamata “El Bosque”, situata quasi in cima a una piccola cresta di queste montagne del sud-est del Guatemala. Un paesaggio verdeggiante (senza paragone con il territorio di Jalapa, chiamato zona arida!), dove ci sono cipressi, pini, alberi da frutto: meli, pruni, avocado, peschi …
Ci aspettava il coordinatore della Comunità e, subito dopo, abbiamo conosciuto i diversi responsabili dei gruppi, ognuno incaricato di non lasciarci mai sole! Il parroco li aveva avvisati del nostro arrivo.

Abbiamo dunque celebrato i giorni santi insieme a questa comunità, in particolare con alcune madri di famiglia, che sono ministri della Comunione  e che l’hanno distribuita quando abbiamo fatto le celebrazioni della Parola (in assenza del sacerdote). Ci hanno lasciato organizzare altre attività con i bambini e una ventina di giovani. Uno degli impegni principali di questa settimana è stata la visita alle famiglie e ai malati. Per molte mattine abbiamo salito o disceso stretti sentieri di terra, sovente animate da sentimenti contraddittori: emozione davanti all’accoglienza e alla grande fede della gente, e tristezza nel vedere le condizioni di vita di certe famiglie … Tutti in casa hanno un piccolo altare, abbiamo notato la presenza di immagini della Vergine di Guadalupe, di Sant Antonio del deserto, del Sacro Cuore di Gesù e del Cristo Nero, del santuario di Esquipulas, un luogo di pellegrinaggio molto frequentato sia da Honduregni che da Salvadoregni.

La Comunità ha avuto la gioia di celebrare l’Eucaristia del Giovedì Santo con padre Uber. È il responsabile di quattro villaggi, la cui popolazione è dispersa sulla montagna e si sposta per lo più a piedi o a cavallo. Il momento della venerazione della Santa Croce ha riunito molti fedeli, di tutte le età. Inginocchiarsi davanti alla croce di legno e baciarla, è un’espressione commovente di affetto e di attaccamento a Colui che ci ama e che ha sofferto per noi. Il fatto di esprimerlo insieme, umilmente, ci avvicina gli uni agli altri.

Il punto culminante fu la Veglia Pasquale in cui, per la prima volta, tutte le piccole comunità erano invitate a ritrovarsi alla parrocchia! Abbiamo celebrato in pienezza questa vittoria della Vita sulla morte! Il coro, composto da alcuni giovani ha cantato magnificamente l’Exultet e la litania dei Santi. Immersi in questa Speranza Pasquale, eravamo come fuori dal tempo!