Siamo nate per rispondere ad un bisogno concreto, in un contesto di prima evangelizzazione. Le sorelle sono partite prima in Venezuela, poi hanno trovato una casa in Francia. In seguito hanno raggiunto l’Algeria e il Camerun.

Le prime fraternità

 

Santa Maria de l’Erebato nella foresta amazzonica (Venezuela) dove vive la popolazione Yecuana, sarà la nostra prima fraternità.
Il fiume Orinoco é l’unica via per raggiungerla.

Bonnefamille, prima fraternità in Francia,
sede del Consiglio Generale e del postulandato

Azet, nei Pirenei, casa di noviziato

Béni Abbès – Algeria
luogo di deserto prima di pronunciare i primi voti

 Est Camerun : con i pigmei baka

Cawood – Stati Uniti d’America (montagne appalaches)

Padre René Voillaume racconta come è nata l’idea della fondazione delle Piccole Sorelle del Vangelo questa  giovane congregazione, nata negli anni del Concilio Vaticano II:

“Siamo nel 1963, all’inizio di ottobre. Non pensavo ancora seriamente a questa fondazione quando, poco prima di lasciare Marsiglia per andare a Roma, parlando con i responsabili dei Piccoli Fratelli del Vangelo, essi mi esprimevano la grande difficoltà di trovare delle ausiliarie, che completassero con le donne indie il loro lavoro svolto fra gli indios Makiritaré. Mi venne da dire tutto a un tratto: “Non ci resta che fondare le Piccole Sorelle del Vangelo” e improvvisamente ciò mi apparve così evidente che ebbi la certezza che sarebbero venute alla luce. Arrivato a Roma, piccola sorella Magdeleine ( fondatrice delle Piccole Sorelle di Gesù) mi parlò del suo desiderio di riprendere il primo progetto delle Piccole Sorelle di Cristo. Allora le dissi: “Le Piccole Sorelle di Cristo sono le Piccole Sorelle del Vangelo”. Bisogna dire che l’idea delle Piccole Sorelle di Cristo era maturata in piccola sorella Magdeleine per il fatto che queste sorelle vivevano in mezzo a popolazioni isolate, non ancora evangelizzate, come i Pigmei in Africa o gli indios Tapirapé in Brasile, e non potevano eludere il dovere di evangelizzazione che si imponeva loro in assenza di altri missionari .Non fu facilmente, né in un solo giorno, che le fraternità impararono a conciliare, nella loro vita concreta, le esigenze, fortemente sentite, di evangelizzazione con i valori propri all’ideale di “Nazaret* . Si, le Piccole Sorelle dovevano scoprire poco a poco che l’evangelizzazione non é un compito fra gli altri, né una attività che si inserisce come si può nel tempo libero lasciato da un lavoro a tempo pieno, senza contare che bisogna anche consacrarsi alla preghiera di adorazione o di intercessione a nome di un popolo.

Le piccole sorelle dovevano imparare a uscire da “Nazaret”, con Gesù, pur rimanendo profondamente segnate, nel loro comportamento, dallo spirito, dagli atteggiamenti e dalla maniera di essere e di agire che caratterizzavano Gesù a Nazaret. Bisognava scoprire come vivere nell’unità lo stesso servizio di adorare il Cristo e di evangelizzare gli uomini .”

*Nella spiritualita delle fraternita Nazaret rappresenta una vita contemplativa nascosta di condivisione con i poveri