Essere stato adolescente e giovane nell’Italia degli anni ’80, significa aver incrociato, in qualche modo, la grande fecondità spirituale e umana creatasi intorno al piccolo centro umbro di Spello.
Chi, all’epoca, non aveva letto qualche libro di Carlo Carretto? Chi non aveva sentito parlare degli eremi dei Piccoli Fratelli del Vangelo? Quanti amici, d’estate, tornavano dalle “famose” settimane di Spello, carichi di gioia per un Vangelo vissuto nella sua più calda freschezza… Tutto parlava di sobrietà, di verità, di preghiera-condivisione-lavoro, dove i giovani erano i protagonisti.
Un’amica cara, per me una “sorella”, quando ne parlava aveva sempre gli occhi lucidi. Io la guardavo e in qualche modo assorbivo le sue scoperte su quel modo di vivere la fede che sapeva di buono e di semplice, un po’ come il pane e formaggio della tradizione contadina.
Poi si cresce. Io mi ritrovo a servire i poveri come missionario; e quella mia amica… diventa Piccola Sorella del Vangelo (non ne scrivo il nome per non metterla in imbarazzo).

Da lì, le occasioni per conoscere questa “strana” famiglia religiosa sono state tante: in Italia, in Francia, in terra di missione… Perché “strana”? Perché lo stesso Charles De Foucauld, a cui si ispirano, è stato un “fondatore” sui generis, assassinato prima ancora di essere riuscito ad avere anche solo un compagno di avventura. Strana perché senza proprietà immobili. Strana per l’inserimento nel tessuto sociale più marginale dei territori in cui scelgono di vivere. Strana per la semplicità della loro preghiera, in cui entrano i volti e le storie della gente che le sorelle incontrano… Strana per il senso di famiglia che respiri quando entri nelle piccole case che sono le loro comunità (“fraternità“, pardon!). Insomma, c’è qualcosa di unico in loro: non saprei come meglio spiegarlo. Il carisma che le guida da sempre ha modellato anche il mio modo di essere missionario (ma questo è un altro capitolo): cercare e amare quelli dell’ultimo posto.
E il Gesù che di questi è compagno e amico.

d.Maurizio Bolzon