“Dio esiste, l’ho incontrato … in prigione”. In questo modo piccola sorella Marie Françoise conclude  il racconto della sua missione in prigione.

Oggi, sabato mattina, c’è il gruppo biblico al Carcere di St. Quentin Fallavier, a 11 km dalla fraternità di Bonnefamille in Francia. Io sono volontaria, col ruolo di cappellano cattolico, ci vado ogni quindici giorni e incontro un gruppetto che può variare da quattro a dieci persone. Sempre ogni quindici giorni, incontro anche due o tre persone che si preparano alla prima Comunione. Una volta al mese animo una celebrazione della Parola e con me collabora un piccolo gruppo di volontari laici della zona, che fanno parte dell’equipe dei cappellani. Con loro preparo la celebrazione della domenica, a cui partecipano regolarmente tra i 20 e i 35 detenuti.

Da un po’ di tempo soffia un “vento di grazia” e ho voglia di parlarvene, perché non è sempre così!!!

A volte tutto è pesante, a partire dai sorveglianti che non vogliono lasciar passare le persone iscritte, fino alla fatica dei detenuti, che non ne possono più della violenza, dell’ingiustizia e degli abusi subiti da parte di altri carcerati …, senza contare certe lentezze e incomprensioni dell’amministrazione penitenziaria … e poi, soprattutto, l’inquietudine che i detenuti portano per i loro figli, per le loro famiglie abbandonate, che non possono aiutare …

Tuttavia certe volte sono meravigliata nel vedere la grazia di Dio all’opera.

Questa mattina, ho domandato a C., che veniva per la prima volta al gruppo biblico, cosa lo motivasse a venire ed ecco la sua testimonianza: “Sono credente … e non è sempre stato così. Un giorno qualcosa mi ha fatto tilt … Ero sul trattore e stavo spargendo il concime. Il terreno era molto ripido e il trattore si è rovesciato. Mi sono trovato davanti al trattore con il mio piede sotto una ruota. Avrei potuto rimanere schiacciato dal mezzo, cosa che generalmente succede in questi casi … Un attrezzo, che avrei dovuto togliere, ha invece sollevato il trattore e così mi sono ritrovato soltanto con un po’ fratture all’anca e alla caviglia. Ho visto in quest’avvenimento come una chiamata di Dio … Dio, che avevo dimenticato … Questo, tuttavia, non mi ha impedito poi di fare  delle sciocchezze. Per questo mi trovo qui ora …”

La testimonianza di C. ha immediatamente creato un clima di profondità e di verità nei nostri dialoghi. Mentre parlavamo della Misericordia di Dio e del perdono, T., che era arrivato dicendo che quel giorno non era in forma, si è alzato e ha affermato: “Io non riuscirò mai a perdonare alla persona che mi ha fatto mettere in prigione”. Ha spiegato l’ingiustizia che aveva subito e ha concluso: “Sento odio in me, non potrò mai perdonare”. Ma, quando gli altri gli hanno domandato cosa pensasse di fare quando sarebbe uscito dalla prigione, ha risposto: “Non mi vendicherò; questo servirebbe solo a riportarmi qui; lascio fare a Dio …” Alla fine, quando ho proposto diversi libri da leggere, ha scelto quello di Tim Guénard:“Più forte dell’odio”.

Il giorno di Pasqua, alla Messa, D. dato la sua testimonianza: ”Vorrei ringraziare il Signore. Sono stato esaudito in tutto ciò che ho domandato e ho trovato la pace”. L’ho invitato a spiegare agli altri cosa fosse successo, così come ce lo aveva raccontato il giorno prima al gruppo di Bibbia. Allora ha proseguito: “Prima sentivo odio. Non riuscivo a perdonare al mio avvocato di non aver preso in conto degli elementi per la mia difesa. Dovevo chiedergli il dossier, ma siccome ero pieno di violenza dentro di me, rischiavo di non ottenere niente. Poi ho pensato alla frase del Padre Nostro: Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Ho anche pensato alla suora del gruppo Bibbia e ….. – ha aggiunto con esultanza –  sono riuscito a perdonare!!! E ho ottenuto tutto ciò che volevo!!!”

Rivedo la meraviglia di questo stesso detenuto quando riflettevamo sul vangelo dell’apparizione di Gesù risorto a Maria Maddalena. Ascoltando la frase: “Va a dire ai miei fratelli che salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”, è rimasto interdetto bevendo letteralmente queste parole di Gesù. Poi ha commentato: “Cosa? Ci chiama suoi fratelli … allora il Padre di Gesù è anche il Padre di ciascuno di noi … E’ formidabile! Quando leggiamo da soli non capiamo niente, ma con lei capiamo tante cose …”.

Sì, veramente, lo Spirito Santo, attraverso le nostre povere parole, si rivolge a ciascuno, parlando al suo cuore … Questo dice anche quanto ognuno abbia sete delle Parola e quanto essa sia una Parola di Vita … Capite che questo genere di riflessioni resta poi nel mio cuore e abita le mie giornate …

H. confessa: “E’ una fortuna per me essere in prigione; sono stato incarcerato in Polonia e i soli che parlavano francese erano i cappellani. Mi hanno dato una Bibbia; leggendo i dieci comandamenti mi sono reso conto che io avevo fatto tutto il contrario … Questo mi ha dato dei punti di riferimento. Ho commesso degli errori, lo riconosco, anche a causa della poca fiducia in me stesso, ma adesso voglio prendere un’altra strada …”

Un’altra immagine forte mi riempie di gioia il cuore dal giorno delle Palme. Siccome il prete non c’era, abbiamo proposto di fare una Via Crucis, adattata al luogo e di concluderla con un momento di venerazione della Croce. Un animatore dell’equipe aveva portato una grande croce di Taizé, l’abbiamo posata a terra su un panno rosso. Rivedo ancora la trentina di carcerati presenti quel giorno, tutti inginocchiati intorno alla croce, in completo silenzio. La luce dei lumini rossi, che ognuno aveva deposto sul panno rosso, traduceva la preghiera che si innalzava a Dio … Solo il canto degli “improperi”, in sottofondo sonoro, rompeva il silenzio: “O popolo mio, che male ti ho fatto? In cosa ti ho contristato? Rispondimi!”

Vorrei darvi, in regalo, questa bella foto di Y. in preghiera, apparsa sul giornale “La Croix” all’occasione del giubileo delle prigioni, con un articolo sul nostro gruppo biblico. Essa parla da sola …

Sì! Ringrazio Dio di essere così ricco d’amore e di misericordia per ciascuno dei Suoi figli, un amore che prescinde dal loro passato e dai loro errori …!

Sono contenta di essere al servizio di un Dio che vuol essere così vicino a chi è nella sofferenza! …

Quanto ricevo da questi momenti passati in carcere, con queste persone condannate o in attesa di giudizio …!

A volte, nella vita, il Dio della nostra infanzia ci sembra tanto lontano. Allora Ci domandiamo se abbiamo ancora la fede! … Ma ecco, ogni tanto, attraverso queste perle che riceviamo, ci fa la grazia di rivelarsi …

Sì, Dio esiste, l’ho incontrato … alla prigione …

Magnificat … alleluia! Grazie …