Ho avuto la gioia di conoscere le piccole sorelle di Charles  de Foucauld … quando hanno aperto una casa nel nostro quartiere.

E’ vivo il ricordo dell’anno2005… della  piccola comunità facevano parte suor Carmen e due più giovani sorelle Marta e Elisa a cui si è aggiunta successivamente suor Anna. La loro presenza è stata vista come un dono, si sono inserite in attività parrocchiali ma ciò che mi ha colpito è che vivevano come le famiglie del quartiere, lavorando ma vivendo una spiritualità di strada, ovvero erano sempre in giro a visitare persone in difficoltà.

Carmen mi coinvolse per prima per una famiglia che aveva attraversato difficoltà economiche, di malattia, di percorso di detenzione  e che per la prima volta non si sentiva giudicata dalla sua vicinanza. Questa famiglia ha travagliato molto sino alla perdita del capofamiglia e ha imparato a pregare e a sperare. La  voce mite di Carmen ci ha guidato in alcuni incontri per imparare a pregare accompagnandoci in una ”Scuola di preghiera”.
Ha poi sostituito Elisa,chiamata ad occuparsi dei giovani, in un gruppo di ascolto della Parola di Dio (età media 70-90) “il centro di ascolto biblico”. L’appuntamento settimanale di questo gruppo era all’interno di uno spazio offerto da una parrocchiana nella pizzeria di sua proprietà prima dell’apertura, si leggevano le letture della domenica successiva.
E’ una realtà ancora in essere con 10 persone che hanno affrontato le vicissitudini della vita con la fede semplice ispirata dallo Spirito e che hanno mantenuto con le suore un dialogo trovando però a turno uno spazio presso le loro case.

Suor Carla, proveniva da una casa delle piccole sorelle di Foggia che si è chiusa. Ha sostenuto insieme a Tina, una catechista, un Gruppo di ascolto della Parola di Dio formato da  persone  semplici e fragili che ancora oggi continua il suo percorso: “La Sorgente”. Suor Carla si è occupata anche dei detenuti con grande forza d’animo.

Marta, prima e poi Elisa hanno pronunciato la loro professione perpetua nella nostra chiesa esprimendo il loro “sì” per sempre di consacrazione al Signore in presenza di tutta la comunità parrocchiale, la comunità delle piccole sorelle, amici e familiari.

Marta ha regalato inoltre alla comunità diocesana di Bari-Bitonto un’idea condivisa con tanti altri fratelli, la realtà di “ EQUANIMA”. L’iniziativa era di farsi prossimi ai più poveri  utilizzando indumenti (in ottimo stato) raccolti presso la sede o nei contenitori celesti presso ogni parrocchia, (con l’immagine di un arcobaleno e una cicogna, segno di una gratuità e prossimità con i più poveri).

L’idea è cresciuta ed Equanima è oggi una  realtà di riferimento per parrocchie, servizi sociali e persone in difficoltà in maniera gratuita dove gente comune può accedere e acquistare dando  un piccolo contributo. Una realtà non ghettizzante ma d’integrazione a cui partecipano volontari.

Infine suor Anna responsabile della comunità delle piccole sorelle che ha avuto il compito di traghettarla  prima in una sede del centro storico di Bari e poi a Torino. A lei è stato dato il compito di continuare il progetto di Equanima perché suor Marta era stata chiamata altrove. Elisa ha dato il suo contributo con i giovani e  dopo la consacrazione è partita in terra di missione.

Le piccole sorelle di Charles  de Foucauld sono state una piccola comunità dove la preghiera, l’adorazione era il centro, e la piccola cappella era aperta  a chi volesse condividere in ginocchio l’amore infinito del Signore. Serve, come Lui è stato servo, pronte a partire per altre esperienze (Suor Carmen in Francia per la formazione delle  novizie, Suor Carla ormai anziana con problemi di salute ospite delle Suore dell Istituo Margherita ,con cui le piccole sorelle hanno condiviso la consacrazione nella diversità, Suor Marta al Nord e Suor Elisa in Congo e poi nel Camerun con i pigmei dove vive ancora oggi).

L’immagine che mi balza pensando a loro è dell’arcobaleno fatto di tanti colori, uno più bello dell’altro che ha unito il cielo alla terra del nostro quartiere (Japigia) e della città (Bari).

Sento di esprimere profondamente il mio grazie per le esperienze di grande condivisione e affetto con alcune di loro ma di spiritualità con  tutte.    

Maria Zupo, Psicologa-Psicoterapeuta,
catechista della Parrocchia Resurrezione di Bari