PRIMI PASSI
A 15 anni ho smesso di frequentare la Chiesa…un cattivo esempio del gruppo giovanile di cui facevo parte in parrocchia mi aveva tolto la voglia di continuare. Due anni dopo, Francesco (san) mi ci avrebbe riportato…
Ma seguiamo il racconto. Nel 1972, alle superiori, in Storia della Letteratura, studiammo San Francesco, il suo Cantico delle Creature, la sua biografia; e uscì proprio in quell’anno il film di Zeffirelli, “Fratello Sole, Sorella Luna”. Posso ancora sentire la sete interiore che mi aprì porte sconosciute, (non posso esprimere a parole, e meno ancora nel linguaggio scritto, la profondità e la bellezza di quel “terremoto” interiore). Nello stesso periodo, al Patronato dei Padri Giuseppini dove ero arrivata “in ricerca”, ho trovato un articolo di “Rocca” (quindicinale di Assisi) che parlava di una nuova realtà, la presenza in terra francescana di una fraternità di accoglienza dei Piccoli Fratelli del Vangelo…

ALLA SCOPERTA DELLA PAROLA POVERA
Fratel Carlo Carretto, molto conosciuto nella Chiesa Italiana di quegli anni, invitava i giovani interessati a vivere un ritiro estivo di sette giorni, un po’ “speciale” nell’ eremo dei piccoli fratelli di Spello. Cominciai ad andare nell’estate del 1973 e per sei anni è stato il mio “polmone spirituale”, il luogo dove ritrovarmi, camminare nell’incontro con Dio, trovare uno stile di vita che poco a poco sarebbe diventato un’opzione di vita, l’opportunità di conoscere e di far esperienza di vita con giovani da tutta Italia e d’Europa (in quegli anni, l’accoglienza estiva girava sui 350- 400 giovani ogni settimana!).
Spello: gli sono grata, per avermi fatto scoprire due “colonne” della mia vita, che continuano belle solide dopo 40 anni: LA VITA SEMPLICE/LA PRESENZA DEI POVERI, e LA PAROLA DI DIO, intesa come Luce sul cammino, coltivata nei pomeriggi di preghiera silenziosa, come riferimento scomodo e sempre nuovo, come “perla preziosa” da annunciare e “masticare” insieme con tanti. Tutto questo, camminando per le colline dove Francesco aveva camminato, dove i suoi fratelli avevano abitato in eremi (l’eremo dei piccoli fratelli era proprio un antico convento francescano)!

RISVEGLIO
In questo periodo di scoperte, c’è un avvenimento chiave per i miei futuri impegni sociali: l’11 settembre 1973, la caduta violenta del governo di Allende, a Santiago del Cile, con un golpe di Stato militare che sarebbe stato l’inizio di una dittatura sanguinaria lunga 16 anni e più!  Come giovane di 17 anni, guardando al telegiornale le immagini della caduta di Allende (orchestrata dal “Nord”…), ricordo ancora l’indignazione davanti a quella violazione del diritto alla vita per tutto un popolo, e ricordo di aver pensato: “No, no, no! Bisogna fare qualcosa perchè questi avvenimenti non possano più succedere”.                                                                                                 
Questo mi ha spinto a guardarmi in giro, a prestare servizio 2-3 volte alla settimana, in un orfanatrofio di Vicenza, come animatrice per il gioco dei bambini ospitati lì e per il dopo scuola.. L’altra presenza, la domenica, era il volontariato nel ricovero pubblico, per imboccare le persone più gravi, abbandonate, e passare un tempo con loro.                                                  
Mai avevo pensato alla vita religiosa!

LA FIRMA DELL’ARTISTA
Amavo insegnare, sono maestra, ed è questo il mistero che porta la firma dell’Artista.. Ad un certo momento, durante una settimana a Spello, ho sentito in me una nuova veritá: “Non solo alcune ore, è tutta la mia vita che desidero affidare a Dio perchè Lui mi porti a essere sorella degli ultimi”… e cosí è cominciata l’avventura, in Francia per il postulandato: periodo bello, chiesi di poter lavorare in fabbrica, come donna, per “toccare con mano” quello che le donne ci vivono anno dopo anno, in un ambiente d’immigrazione.. Poi, il deserto dell’Algeria, (dove ha vissuto Carlo de Foucauld), per i 40 giorni alla fine del primo anno di noviziato…

UN DIO POVERO
Lì, a Béni-Abbès in Algeria, c’è stata un’altra esperienza forte, sconvolgente: scoprire un Dio-povero, un Dio che bussa alla porta della nostra vita come un mendicante, talmente rispettoso della nostra libertà, da rimanere per anni lì, aspettando che gli apriamo: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me “ (Apocalisse 3,20). L’immagine conosciuta fino a quel momento, di un  “Dio Onnipotente” che ha potere su di noi, per cui a volte non sappiamo come coniugare quest’immagine con quella del “Padre Nostro”…ecco, lasciava tutto lo spazio a quest’altra realtà di un Dio “dal basso, da giù”, Dio incarnato, Dio che fa cammino con gli umili, con le vittime…

IN CAMMINO!
Il primo invio, durato 6 anni, è stato il Portogallo e dopo gli studi di teologia pastorale, ho vissuto alcuni anni di servizio in Francia, e poi, dopo un corso di preparazione, sono atterrata qui in El Salvador, in America Centrale, dove ho vissuto, per 8 anni la prima volta e, dopo un’interruzione, in questi ultimi 6 anni. È da questo angolo di mondo che scrivo queste linee, è qui dove con le sorelle in fraternità continua il cammino di umanità, il cammino del Regno con il popolo e le comunità, soprattutto in ambiente rurale. Questa è anche la terra di Monseñor Romero, il vescovo ucciso nel 1980 e che è stato dichiarato Santo da pochi anni, lui che era chiamato “la voce dei senza voce”… E l’Avventura continua!