Sono Franca, piccola sorella del Vangelo. Sono di Torino.
Figlia unica, ho perso il papà all’età di 7 anni e mamma ha lavorato tutta la sua vita perché potessi studiare ; diplomata, ho cominciato subito a lavorare alla Fiat come impiegata.
Ho avuto la fortuna di vivere in un quartiere molto popolare, operaio, e crescere nella fede in una parrocchia molto aperta a tutti i problemi sociali.
Le nostre riunioni giovanili cominciavano sempre cosí : (il parroco diceva) : « ragazzi, la nostra parrocchia é ?……e noi gridavamo tutti insieme : « il mondo » !…
Ci ha aiutato ad aprire il nostro cuore e la nostra vita a tutto ció che il mondo viveva.
In quartiere si era attenti a tutte le situazioni di precarietà che la gente soffriva.
In casa, mamma aveva il suo modo ben concreto di aiutarmi, fin da piccola, a vivere la fede. Ricordo che un giorno le chiesi : »mamma, perché la domenica, uscendo dalla messa compri sempre dei fiori ?…(mi rispondeva) : …perché celebriamo la gioia della risurrezione di Gesù ».
Oppure, per le grandi feste, mi faceva sempre mettere un piatto in più a tavola, e se le chiedevo chi venisse a pranzo, mi rispondeva : “se un povero bussa alla porta, deve vedere che già lo stavamo aspettando “..!
E quanti ne passavano…
Tutte occasioni per farmi crescere con un certo spirito, e un bel giorno ho sentito il desiderio profondo di fare anch’io « qualcosa di bello » per il Signore: avevo 26 anni.
Mi sono messa in ricerca e sono approdata a Foggia dove le piccole sorelle avevano appena aperto una fraternità in un quartiere molto popolare della città ; entrando, ho subito sentito che mi « sentivo a casa ».
Partita alla fine di quell’anno mamma disse : “appena nata, ho rischiato di perderti, ho pregato tanto il Signore che ti mantenesse in vita ; adesso ti vuole per Lui, non posso dire di no ! “.
Questa é la fede che mi ha sorretta, che mi ha fatto camminare come cristiana !
La lunga malattia della mia mamma mi ha fatto rientrare a Torino per assisterla fino alla morte. Rientrata in fraternità, sono partita per il Salvador, in America Centrale, la terra di san Romero : un’esperienza fortissima di parecchi anni con le comunità rurali, in tempo di guerra, e post-guerra.
A New York, in seguito, lavorando in un centro di accoglienza per detenuti.
Ad Haiti, subito dopo il terremoto, fino ad approdare a Mulhouse, nel Nord-Est di Francia : viviamo in un quartiere molto popolare ; se mi siedo davanti alla porta di casa, vedo il mondo passare… Parecchie nazionalità sono presenti, e la convivenza non é sempre delle più facili…
Sono presente nel carcere della città, dove visito gli uomini, le donne, i giovani.
E li ritrovo in quartiere all’uscita dal carcere.
Una realtà dolorosa che si fa « cuore » della mia preghiera quando rientro in fraternità.
Se rileggo ció che ho potuto vivere finora, non posso che ringraziare il Signore per tutto ció che ho ricevuto, e la mia gioia si fa sempre più intensa.
E ripenso alle parole di Gesù : « la messe é molta, e gli operai sono pochi… »
Chi vorrebbe…unirsi al numero degli « operai »…? La messe é molta… !
Piccola sorella Franca