Che cosa cerchi?
In un primo tempo puoi farti qualche domanda per essere più attenta a ciò che porti in te e per intuire in quale direzione potresti dirigere la tua vita:
- Gesù Cristo ti attira? Vuoi vivere della sua amicizia?
- “Vieni e seguimi!” Ti sei sentita interpellata personalmente da questa chiamata di Gesù?
- Ti piace passare del tempo con Dio in preghiera?
- Hai mai sperimentato che la Parola di Dio è una Parola di vita per te? Vorresti condividerla con altri?
- L’amore di Dio ti spinge a testimoniare questo amore agli altri?
- Sei sensibile e attenta alle persone poco considerate, emarginate, escluse?
- Desideri avvicinarti a loro per conoscerle, condividere la loro vita e servirle?
- Sei pronta a farti accogliere da loro, sei disponibile a ricevere ciò che esse ti vogliono donare?
- Desideri vivere con una certa semplicità, centrata sulle cose essenziali e più libera per servire gli altri?
- Desideri avventurarti in una scelta di vita radicale e “un po’ folle”, come è quella proposta dalla vita religiosa, con i voti di povertà, castità e obbedienza?
- Vorresti condividere il tuo quotidiano con altre donne, diverse da te per età, cultura, paese d’origine, sensibilità?
- Saresti pronta a intraprendere la vita comunitaria come scuola d’amore, nell’accoglienza reciproca, nel perdono, nel dare e nel ricevere?
Se tu hai risposto più sì che no (anche se con qualche esitazione), allora, forse, è importante andare più a fondo della tua ricerca ….
Accogli ciò che sei
Dio non chiama delle persone perfette, ma delle persone aperte alla sua grazia, disposte a lasciarsi plasmare da Lui. Tuttavia ogni chiamata si iscrive nella realtà concreta della vita: Dio non ci chiede delle cose che non possiamo vivere. Perciò guarda con sincerità quello che sei: il tuo carattere, la tua storia, la tua natura, i tuoi doni e le tue debolezze, …
È importante vedere se ciò che desideri vivere è coerente con quello che tu sei. Concretamente, per questa comunità delle Piccole sorelle del Vangelo, hai un minimo di attitudine a vivere una vita religiosa in piccole comunità internazionali, inserite in ambienti molto diversi fra loro ( e probabilmente molto diversi da quello in cui hai sempre vissuto)?
Eccoti ancora alcune piste che possono aiutarti a riflettere, in verità:
Guardando la tua vita, il tuo modo di essere e di agire, ti senti portata per le situazioni seguenti:
- Una relazione con Dio, che si concretizza in una vita di fede e di preghiera.
- Una apertura verso gli altri: capacità di dialogo, di ascolto, coinvolgimento personale, accoglienza del diverso, sincerità …
- Una capacità di lavoro e di impegno: spirito di adattamento e desiderio di imparare, disposizione al servizio, passione e gioia di donarti, spirito di collaborazione e di condivisione, costanza, accoglienza dei limiti.
- Conoscenza di sé, capacità di superare i momenti difficili, accoglienza di ciò che sei.
Una conferma dall’esterno
Accogliere una chiamata è senza dubbio un cammino personale, ma non è un cammino solitario.
Oltre agli elementi soggettivi (ciò che desideri, come tu ti vedi…) è importante confrontarsi anche con degli elementi oggettivi esterni: la Parola di Dio, le domande degli altri, l’eco delle persone che ti accompagnano, la voce della Chiesa, ecc. Quello che tu senti si deve confrontare con degli elementi oggettivi.
Per esempio una persona che si sente chiamata a una vita comunitaria, ma che rifugge le relazioni, che non accoglie le opinioni degli altri, che non si coinvolge in collaborazioni concrete – forse senza neanche rendersene conto – farà fatica a trovare conferme alla chiamata nelle persone attorno a lei, che vedono come si comporta. Grazie a loro prenderà coscienza che la sua chiamata è un’altra.
Una conferma esterna permette di autentificare ciò che si sente dentro.
Osa fare il passo …
La risposta a una chiamata è una strada che si apre, un’avventura. Forse tu passi dei momenti in cui sei abitata dalla pace e dalla gioia, e poi hai altri momenti in cui sei attraversata da dubbi e da esitazioni. È normale! La risposta a una chiamata ha bisogno di tempo per maturare e per diventare chiara.
La scelta della vita religiosa domanda anche delle rotture, chiede la capacità di “lasciare”: una situazione sociale, un sogno di vita di coppia e di famiglia, una vita indipendente, … – questo costa e non è facile.
Per rispondere a una chiamata non aspettarti di essere sicura al 100 %. C’è un momento in cui bisogna lanciarsi, anche se non si è sicuri. Ma allora è essenziale ascoltarsi: pensando a questa chiamata ti senti abitata da una profonda gioia interiore? Se no, questo può essere il segno che sei chiamata altrove. Solo un cuore gioioso e libero può camminare …
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