Sono originaria di Gubbio e ho sempre amato la mia terra umbra che ha generato numerosi santi e ha dato vita a così tante e diverse tradizioni.
I miei genitori mi hanno testimoniato e trasmesso il senso dell’accoglienza verso tutti e dell’ amore concreto.
Ho frequentato fin da bambina l’oratorio parrocchiale, in seguito ho partecipato al gruppo dei giovani diventando poi a mia volta catechista; in questo ambiente sono nate alcune delle mie più belle amicizie che il tempo e la lontananza non hanno cancellato e che durano fino ad oggi.
Come tanti giovani avevo pensato innanzitutto a studiare, mi ero laureata in Economia e Commercio a Perugia, poi avevo pensato di trovare un lavoro, cosi’ ho lavorato all’INAIL come impiegata. In fondo mi potevo considerare fortunata !
Il cammino che sto facendo è cominciato quando per la prima volta ho incontrato la spiritualità di frère Charles de Foucauld a Spello, dove mi ero recata, insieme ai catechisti della mia diocesi, per vivere la settimana proposta dai Piccoli Fratelli del Vangelo ai giovani. Durante quell’ esperienza mi avevano colpito molte cose: lo stile di vita che ci veniva proposto fatto di lavoro e di preghiera, l’importanza della vita nascosta di Gesù a Nazareth e la scoperta di frère Charles de Foucauld, figura spirituale eccezionale per il nostro tempo e nella quale ritrovavo la stessa radicalità evangelica di San Francesco.
Dopo aver conosciuto la realtà della fraternità di Spello ho continuato a partecipare alle settimane proposte dai fratelli per diversi anni; la mia vita continuava riempita dal lavoro, dalle relazioni con gli amici e dalle attività in parrocchia, non pensavo a una scelta di vita religiosa.
Mi era molto piaciuta la «preghiera di abbandono» di frère Charles de Foucauld che i fratelli ci avavano dato, ho cominciato a recitarla quasi tutti i giorni e sentivo crescere in me il desiderio di abbandonarmi a Dio per fare la sua volontà sentendomi inconsciamente presa in un amore piu’ grande di tutto quello che vivevo. Come frère Charles esclamavo: «Mio Dio, come sei buono !»
In quegli anni andavo a pregare ogni tanto anche nel monastero delle Piccole sorelle di Betlemme situato sulla montagna in un luogo non lontano da Gubbio e un giorno parlando con una monaca mia amica lei mi chiese : « Non ti vuoi consacrare ? » La domanda mi aveva molto sorpresa e mi aveva messo un po’ in crisi. Sentivo che gli anni passavano, mi avvicinavo ai 30 anni e cominciavo ad essere consapevole che se mi guardavo in verità dentro non mi sentivo pienamente felice e libera, tutto quello che vivevo anche se importante non mi soddisfava pienamente.
Un giorno andai al monastero per parlare con la mia amica la quale molto discretamente mi propose un cammino di discernimento, accettai con gioia ma anche con qualche timore; mi ricordo bene di aver letto il Vangelo di san Matteo dall’inizio alla fine: tutti i mercoledì pomeriggio salivo al monastero per pregare in silenzio e incontrare la monaca. Dopo qualche mese sentivo dentro di me che la proposta di Gesu’ al giovane ricco : « Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo ; poi vieni e seguimi » (Mt 19,21) Era indirizzata a me personalmente e Gesù aspettava una risposta! All’improvviso l’orizzonte si è aperto, la serenità e la pace mi hanno invaso quando la risposta era nata nel mio cuore : « Sì, Signore, voglio seguirti ! »
Senza essermi resa conto mi sentivo pronta a lasciare tutte le mie sicurezze, il lavoro, la famiglia, gli amici, ma se era diventata chiara una scelta di consacrazione non sapevo ancora quale forma di consacrazione. Ero legata alle monache di Betlemme dalle quali avevo ricevuto tanto, mi piaceva la loro liturgia, la profondità dei loro momenti di preghiera, ma sentivo che non era li’ che il Signore mi chiamava e portavo in me il desiderio di vivere la missione in mezzo ai più poveri.
Parlai con il mio parroco di quello che stavo vivendo e lui mi ha incoraggiata a continuare su questa strada dicendomi che il Signore mi avrebbe fatto capire dove era il mio posto.
Continuavo a recitare la preghiera di abbandono di frère Charles e decisi di andare qualche giorno a Spello in eremo, da sola, ricordo che i fratelli mi hanno proposto l’eremo Santa Chiara, e alla fine del mio tempo in eremo era maturata la decisione, il Signore mi chiamava a diventare piccola sorella del Vangelo !
Cominciai allora a frequentare le Piccole Sorelle del Vangelo che non erano lontane da casa mia, a Falconara, poi feci un periodo di tre settimane nella fraternità di Foggia e dopo queste esperienze sentivo che il Signore mi confermava in questo cammino. Quando parlai della mia scelta con la mia famiglia, i miei non avevano reagito bene alla mia decisione anche perché dovevo partire in Francia, ma oggi posso testimoniare che anche loro hanno fatto il cammino con me.
Avevo il desiderio di conoscere altre culture e nella Fraternità ho potuto fare l’esperienza della missione in altri Paesi.
Ora vivo in Madagascar da diversi anni insieme alle sorelle e giovani malgasce e quest’esperienza mi insegna a vivere in una maniera più semplice, accanto ai più piccoli, condividendo le loro gioie e le loro sofferenze, mi aiuta a crescere nella libertà di servirli e mi aiuta a diventare più povera per attaccarmi di più a Dio, lasciando tutto quello che impedisce di andare verso Lui.
Insieme alle sorelle che vivono con me e con quelle sparse nel mondo, continuo a recitare tutte le sere la preghiera di abbandono di frère Charles : « Padre mio mi abbandono a te … » e mi rendo conto che il cammino dell’abbandono nelle mani del Padre non è mai finito ma nonostante i miei limiti e le mie fragilità, l’avventura con il Signore continua e si rinnova ogni giorno perchè posso contare sempre sulla sua infinita misericordia !
Piccola sorella Nadia