“Per annunciare il Vangelo sono pronto ad andare fino ai confini del mondo” (Fr. Charles).
Questo desiderio di frère Charles entusiasma anche noi oggi. Siamo chiamate a portare al nostro mondo il dono gratuito che il Vangelo annuncia, in tutta la sua radicalità e semplicità. Gesù ci invita con tutta la Chiesa ad accogliere l’ appello della Pentecoste che ci spinge interiormente a proclamare la Buona Notizia ai poveri affinché germogli e cresca il suo Regno. (Capitolo 2007)
L’evangelizzazione è un cammino, lungo il quale bisogna aiutare la persona a riflettere e a trasformare la propria vita alla luce del Vangelo
Costituzioni 32.4
” Siamo chiamate a vivere l’appello missionario nel nostro mondo, attraversato da grandi cambiamenti e numerose sfide. Siamo immerse in questa realtà con tutti i suoi valori e anti-valori. Le sfide del mondo sono anche le nostre, quelle della nostra congregazione e di ciascuna delle nostre fraternità. […]
Dio ama questo mondo. E noi vogliamo avere su di lui lo stesso sguardo che ha Dio . Uno sguardo realistico, profetico, illuminato dalla sua Parola, uno sguardo misericordioso attento alle sofferenze e alle attese della storia, capace di discernere i segni dei tempi, la presenza dello Spirito che opera nei cuori, uno sguardo capace di riconoscere i ” semi del Verbo “. (Capitolo 2007)
La “strada” è ciò che viviamo con i nostri amici “zingari” da oltre vent’anni, abitando la nostra roulotte e spostandoci col furgone,[…].
La “strada” è accompagnamento nella fede, preparazione ai sacramenti, pellegrinaggi piccoli e grandi, Scuola della Fede, formazione di quelli che tra loro s’impegneranno a servizio dei loro fratelli. E’ la Settimana Santa che ogni anno viviamo del dipartimento del Cher, con dei Manuches molto poveri, che ormai non si spostano più. Via Crucis, lungo un viottolo scosceso, con delle croci che loro stessi hanno fabbricato e addobbato di fiori, in silenzio e dignità. (Fraternità nomade – Francia)
“Essere tutto a tutti con unico desiderio nel cuore, quello di donare a tutti Gesù”
Charles de Foucauld
“In una delle case costruite negli spazi angusti dietro le abitazioni affacciate sulla strada principale incontro un gruppo della Comunità di Base. In questa casa, di una sola stanza, senza elettricità, abita una famiglia numerosa con 8 figli ; due grandi letti occupano i due terzi della stanza, eppure… siamo in 30 o 40 là dentro a pregare e a riflettere sulla Parola di Dio! La metà sono dei bambini. E’ sempre molto emozionante vederli là, alla luce delle candele, stretti gli uni sugli altri, mentre cantano con tutto il cuore le lodi del Signore, si sforzano di capire il Vangelo e cercano insieme ciò che quella Parola significa per la loro vita, per il vicinato, per il quartiere. “
(Antananarivo – Madagascar)
“L’evangelizzazione non consiste unicamente
nel far conoscere il Signore con le parole,
ma consiste piuttosto nel far vivere il messaggio del Vangelo nella fede.
Si tratta dunque di educare lentamente la coscienza,
le disposizioni d’animo e le virtù cristiane
nella vita quotidiana di ogni uomo e nella vita sociale”.
(P.René Voillaume – 1 dicembre 1963)
«Nei quartieri marginali latino americani, viviamo circondate da persone che non hanno ancora potuto “vivere la loro VITA”, … la lista delle cause sarebbe troppo lunga. Il nostro luogo d’evangelizzazione, è al di sopra delle nostre forze. Abbiamo accettato di essere una goccia in mezzo al mare… Cercare di essere una presenza evangelica ed evangelizzatrice. Ascoltare “il grido” dei poveri, aiutare ad esprimere la sofferenza, risvegliare le attese che ognuno porta in sé. Insieme cercare pian piano una via d’uscita, permettere di vivere un gesto possibile, una decisione che faccia della persona l’attore della propria guarigione, della propria liberazione. Noi siamo solo dei semplici “testimoni” che mostrano fiducia, stimolano e a volte danno una mano per iniziare il cammino… A volte è esigente aiutare senza sostituirsi alla persona, incoraggiare, a volte è esigente; rispettando sempre la libertà, mostrando il volto amante del Signore. Il Vangelo di Gesù è una proposta, non un’imposizione: “se vuoi…” »
(Los Teques – Venezuela)
Le piccole sorelle faranno tutto il possibile perchè ogni uomo possa incontrare il Cristo e vivere della sua Vita
(Costituzioni 32.4 )
“Prendiamo sempre più coscienza della necessità di agire in collaborazione con altre persone o associazioni che lavorano per costruire un mondo di pace, più giusto e solidale. […] Ci sentiamo d’investire in processi educativi che tengano conto della formazione integrale delle persone, della dimensione umana e de quella spirituale. Contemporaneamente, ci impegniamo per uno sviluppo duraturo dei popoli: collaboriamo a promuovere microprogetti dove i poveri siano attori della propria liberazione , appoggiamo le iniziative di commercio solidale, favoriamo il lavoro comunitario e la partecipazione di tutti.” ( Capitolo 2007)
“La promozione umana è parte costitutiva della missione di evangelizzazione.
Con essa vogliamo manifestare l’amore misericordioso del Signore
nella solidarietà con i poveri.
Nei luoghi in cui viviamo, ci uniamo agli sforzi di un popolo per “mettersi in piedi”, cioè per ritrovare la propria dignità’.”
(Costituzioni libro II, 32.5 del libro I)
Portami a scuola ! mi diceva una fragile voce di bambino facendo scivolare la sua manina nella mia, sorprendendomi così nel mio camminare veloce verso la parrocchia, una mattina come tante altre. Sì, qual è quel bambino o quel giovane che non vorrebbe portare una bella divisa e varcare cosi la soglia di una scuola ?
I genitori si sentono combattuti fra la convinzione che la scuola è un bene per i loro figli e l’impossibilità economica a farsene carico. Allora calcolano, cercano e ricercano come e dove trovare i soldi necessari… E’ in questa situazione e su richiesta delle famiglie che abbiamo sostenuto la scuola parrocchiale “La Fraternita”.»
Dopo il sisma , le sorelle , proponongono in un centro chiamato” Kay Chal”, l’insegnamento per quei bambini denominati restavèk. Bambini che vivono come domestici presso delle famiglie e che, in cambio di un tetto e qualcosa da mangiare, rendono diversi servizi come cercare l’acqua, lavare i panni, fari i mestieri. A Kay Chal un gruppetto di bambini tra 10 e 18 anni può imparare a leggere e scrivere. Nel pomeriggio il centro si anima… diverse attività sono proposte ai bambini e ragazzi del quartiere.
(Port-au-Prince – Haiti)